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mercoledì 11 gennaio 2017Aggiornato il:

Ristorante Del Cambio (la mia esperienza)



Dopo aver tanto parlato di fast food permettetemi di tirarmela un po' raccontandovi la mia esperienza in un ristorante stellato. A Torino il Ristorante del Cambio è sempre stato per me il simbolo del lusso che i comuni mortali non si sarebbero mai potuti permettere. Sinceramente non mi sarebbe mai venuto in mente di andarci, se non avessi ricevuto un regalo di quelli importanti (i regali più belli e graditi sono i viaggi e le cene, lo dico sempre) anche perché credevo si trattasse di un posto un po' da vecchi e noioso.

Ebbene, mi sono ricreduta, e mi sono anche parecchio divertita.
Ma andiamo con ordine, che una serata del genere va raccontata per bene.


Per l'occasione ho sfoderato il mio vestito nero lungo elegante, comprato apposta per la serata, tacchi alti che camminare sul pavé di Piazza Carignano è stata una gioia, e cappottino. Lore si è messo il completo di quando ci siamo sposati, facendomi emozionare non poco. 

Partiamo ingessati alla volta del ristorante, cincischiando un po' davanti alle vetrine di De Carlo perché arrivando troppo presto ci pareva di far la figura dei morti di fame. Alla fine decidiamo di rompere gli indugi, cinque minuti di anticipo sulla prenotazione ci sembrano adeguati, il portiere (o colui che attende gli ospiti all'ingresso) ci viene incontro come se stesse aspettando proprio noi.
Mostriamo il nostro invito e veniamo accompagnati al tavolo nella sala Risorgimento, con splendidi arredi ottocenteschi, specchi e enormi lampadari.

  
L'aperitivo di benvenuto.
Quelle che sembrano delle nuvole di drago colorate sono chips ai vari gusti.

Ci servono subito un aperitivo di benvenuto, con un paio di prosecchini e qualche stuzzichino, tra cui due cubetti di melone e anguria aromatizzati alla menta e al Campari. Si parte poi con la cena vera e propria. Trattandosi di un menu degustazione di sette portate - con altrettanti abbinamenti di vini - ci chiedono se preferiamo la tradizione o l'innovazione. Scegliamo la seconda proposta.

Per rendere l'idea del servizio, siamo seguiti da un sacco di gente. Il sommeiller che ci illustra e ci serve i vini, il cameriere che versa l'acqua, la cameriera che aggiunge pane e grissini, il maître di sala che ci descrive i piatti e i camerieri che ce li servono. Questo servizio attento e molto formale all'inizio mi mette un po' a disagio, ma devo dire che al secondo bicchiere di vino comincio a vedere le cose da un altro punto di vista.

Primo: in sala (ma anche in cucina, come avrò modo di vedere) sono tutti giovani. La nostra maître per esempio ha solo 25 anni e un'entusiasmo e una passione per questo lavoro ammirevoli. Secondo: la gente seduta agli altri tavoli è vestita in maniera abbastanza informale, alla fine i più eleganti siamo noi. Terzo: non so come mai, forse è un accorgimento particolare per i nuovi clienti, ma è evidente che nei nostri confronti c'è una cura particolare che non riscontro nei confronti degli altri tavoli. Ci avranno scambiato per gente importante o è la prassi? Non lo so ma la cosa è molto piacevole. 


Insalata piemontese con lattuga alle alghe.



Mi sono segnata tutti i vini e i nomi dei piatti, dandomi l'aria da blogger seria e precisina, ma credo sia superfluo elencare una serie di nomi senza potervi descrivere il gusto. Persino quella che può sembrare una semplice insalata impiattata molto bene si è rivelata una bomba di sapori che non avevo mai provato prima. Ad un ritmo sostenuto ma allo stesso tempo rilassato ci siamo goduti una portata dopo l'altra, per un'esperienza culinaria eccellente, dal mio modesto punto di vista.

Fonduta con porcini, ravioli con crema di burrata al sugo d'arrosto e insalatina d'accompagnamento al filet mignon che mi sono dimenticata di fotografare.



Sono riuscita addirittura a mangiare il foie gras (io che in Cina non me la sono sentita di mangiare l'anatra laccata, evviva la coerenza). Le porzioni possono sembrare piccole ma sono giuste, e alla fine non sono nemmeno riuscita a finire il filet mignon. Ormai completamente a nostro agio abbiamo chiesto se potevamo fare una pausa sigaretta nel dehor esterno, quello che offre una bellissima vista su piazza Carignano che è una delle più belle di Torino secondo me. Al momento del dolce mi dispiace tantissimo essere già sazia, perché oltre al tortino (buonissimo) ci vengono serviti cioccolatini, frutta candita e altre delizie che non riesco ad assaggiare.

Foie gras appena scottato con pecorino

Tortino (fotografato quando ne avevo già azzannato metà, come sono ingorda) e dolci d'accompagnamento.

Concludiamo con un caffè e quando ci alziamo dal tavolo la responsabile di sala ci propone di fare un giro del ristorante. Come no? Ci porta nell'altra sala, la Pistoletto, e poi nel bar Cavour al piano di sopra. Alla fine ci apre addirittura le porte della cucina, un paradiso enorme e luccicante dove uno stuolo di gente lavora a ritmi serrati, e ci presenta lo chef Matteo Baronetto. È grazie a lui che il ristorante ha preso una stella Michelin, e per quello che vale il mio giudizio posso dire che è meritata. Il suo staff giovane e preparato mi ha tolto dalla mente l'idea di vecchio che avevo di questo posto, che resta storico ma diventa finalmente moderno (almeno ai miei occhi).

A conclusione di una serata cominciata intorno alle 20.30 e terminata alle 23 passate, tornando a casa ciondolando perché abbiamo bevuto troppo, posso dire di aver vissuto una bellissima esperienza che se fossi ricca ripeterei molto spesso. Da comune mortale me la posso concedere nelle occasioni speciali, e tanto mi basta.

In stile Cenerentola la fiaba si chiude qui, metto via il vestito e mi rimetto i jeans, che mi ci trovo più a mio agio.


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Ristorante DEL CAMBIO
Piazza Carignano, 2 10123 Torino 

Martedì 19.30 – 22.30
Mercoledì – Sabato 12.30 – 14.30, 19.30 – 22.30
Domenica 12.30 – 14.30
Chiuso Lunedì e Domenica Sera

LIGHT LUNCH: Mercoledì – Venerdì 12.30 – 14.30
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20 commenti:

  1. Wow!!
    È da tanto che mi piacerebbe provare ad andare al Cambio... non solo per il cibo, ma per il locale che dev'essere spettacolare.
    Mi hai fatto venire ancor più voglia :)

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  2. Che meraviglia!!!
    A Torino per ora mi accontento di sognare di tornare a mangiare il sushiliano dell'Oinos. Già così è quasi fuori budget e ridicolmente buono.

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    1. Ho dovuto googolare, non lo avevo mai sentito. Devo dire che da quando sono stata in Giappone ho ridotto drasticamente (se non del tutto) le cene sushi & co. Se mi dici che è così buono però me lo segno.

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  3. Ma che cena da sogno!! Mi hai dato una bella idea per il futuro regalo di compleanno per il mio fidanzato... i suoi primi 30 anni andranno ben festeggiati, giusto?? ;) Sarà difficile poi guidare fino a casa dopo sette degustazioni di vino!

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    1. Mi sembra un'idea fantastica, e al ritorno magari meglio un taxi :)

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  4. Wow... devo andarci assolutamente!
    Bellissimo post!
    Un bacio!
    Nuovo post sul mio blog! Passa da me se ti va!
    http://lamammadisophia2016.blogspot.it

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  5. Io stavo valutando l'idea di andare a Villa Crespi prossimamente (ma devo scrivere allo ched per capire se posso mangiare o meno), ma anche questo non sembra male.
    Comunque se ti consola, l'unica volta che io e Ale siamo andati in un ristorante di lusso eravamo i più eleganti... Si vede che non siamo abituati a frequentare questi posti e non sapevamo come vestirci|!

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    1. Ci penso da un po' anch'io, ma dovrei considerare una notte fuori. Credo che un ristorante di livello dovrebbe essere attento alle esigenze, io invece vorrei la certezza di trovarci Cannavacciuolo, mica posso andare fino lì, spendere una schioppettata, e andarmene senza averlo visto!
      (Eleganti è un parolone, ma per il nostro standard eravamo da gran galà ^_^)

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  6. Sarà un caso che nei posti lussuosi si sta bene? Una tantum ci sta davvero epotendo si ripete, Una soddisfazione si gusta, si assapora, si apprezza, si ricorda. E non per essere veneli ma quanto? Scusa eh Tanto per sapere.

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    1. Enrico, potessi ci andrei tutte le settimane. Non mi lamento di come sono, ma non mi darebbe fastidio essere ricca. Girare il mondo e mangiare nei ristoranti stellati, ci metterei la firma!
      La cena ci è stata regalata (sto ancora vivendo di rendita dei regali di nozze arrivati in ritardo) ma io spulciando sul sito ho scoperto che il menu degustazione da sette portate e sette vini abbinati, più l'aperitivo, il caffè e quello che ho all'incirca raccontato costa 150 a capoccia. Che a pensarci non è neanche poi tanto.

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  7. Ho sentito parlare spesso di questo rinomato ristorante e la tua descrizione ne fa fede.
    Purtroppo io non posso godere di tutte queste delizie essendo allergica a molte sostanze e quindi devo andare sempre per il classico guardando con invidia feroce chi fa dei prezioso assaggi.
    Ottima presentazione, ma resterà sicuramente nei miei sogni per ovvi motivi di sopravvivenza..
    Bacione speciale mia cara

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    1. Ogni tanto ci penso, sono molto fortunata a non avere nessun tipo di allergia, immagino che dev'essere dura dover sempre fare attenzione (oltre che pericoloso).
      Un abbraccio!

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  8. Aaah, ma questa è una figata come il mio viaggio in business class! :-D

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  9. Che piatti deliziosi...
    Tantissimi auguri di Buon anno, anche se in ritardo.

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  10. Ho visto il sito che hai linkato per il buono regalo: 150 euro??? A testa!
    Io non ce l'avrei fatta... che spreco: con trecento euro facciamo un viaggio di tre giorni tutto compreso ahahaha cavoli io mi faccio sempre questi calcoli, non sono adatta a ricevere regali ;) Però è un bel posto se alla fine eri così sazia da non riuscire a mangiare tutti i dolci, e se c'erano così tante degustazioni di vini il prezzo è comunque giusto. Interessante anche che vi abbiano mostrato la cucina e il ristorante intero, di quello avrei visto volentieri qualche foto :)

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    1. Non ce l'avrei fatta nemmeno io, ma essendo un regalo ne ho approfittato allegramente!
      Lo so, le foto del locale mancano perché sono venute malissimo. In cucina invece non mi sono osata.

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  11. Che bontà, non c'è un singolo piatto che non mangerei *.* E che bello quando si entra in uno di quei ristoranti lussuosi e si scopre che dentro ci sono persone gentile e per nulla snob, pronte a farci passare una bella serata non solo grazie ai loro piatti ma anche al loro modo di servirli e proporli :) Sempre così poi sui vestiti, alla fine volenti o dolenti quando si va in questi posti si è sempre quelli o troppo eleganti o troppo poco :) Che magnifica serata che avete passato!

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