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venerdì 31 marzo 2017Aggiornato il:

#GuardaComeViaggio: le mie abitudini in viaggio

Le abitudini, secondo me, descrivono una persona meglio di un pregio o un difetto. Di conseguenza, le abitudini in viaggio descrivono il modo d'essere di un viaggiatore.

Quali sono le mie? Per raccontarvele partecipo volentieri al TAG #GuardaComeViaggio lanciato dal blog Profumo di Follia.

Penso che molte delle mie fisse le conosciate già, comunque queste sono le mie abitudini, raccontate punto per punto seguendo i cinque argomenti indicati da Anna nel suo blog (dove dormo, dove mangio, come mi muovo, le attrazioni che scelgo e strane abitudini).


Dove dormo

Prediligo le sistemazioni economiche, che mi permettono di vivere a contatto con la gente del posto, e questo non è necessariamente legato ad un problema di budget. Ad un albergo pieno di comfort ma impersonale e freddo preferisco di gran lunga un posto più spartano dove posso fare amicizia con gli altri ospiti e respirare un po' di cultura locale.

La mia prima scelta sono sempre gli ostelli, perché offrono più servizi e in genere sono gestiti da gente giovane ed entusiasta. Ho solo una pretesa: camera privata con bagno. Non sono mai stata tipa da camerata, se proprio devo sono disposta a condividere il bagno per qualche giorno ma quando dormo ho la necessità di avere la mia privacy.

Un'altra fissa riguarda la posizione. Devo essere sicura di potermi muovere facilmente e in autonomia senza dover macinare chilometri a piedi (esistono i taxi, lo so, ma preferisco usarli il meno possibile).

Quando posso cerco le sistemazioni tradizionali, perché ho la sensazione di vivere in un'altra epoca e mi sembra di riuscire a capire meglio le abitudini delle persone. Ho dormito in un soffice futon all'interno di una piccola casa giapponese con le porte di carta, su un pavimento riscaldato a ondol di una casa tradizionale coreana, su un durissimo e comodissimo letto kang cinese, in un campo tendato nel mezzo del Sahara. Le stesse notti, trascorse in un hotel, non mi avrebbero regalato queste bellissime esperienze che diventano un elemento importante del viaggio.

La "mia" casa tradizionale coreana (Jeonju - Korea Trip 2016)


lunedì 20 marzo 2017Aggiornato il:

Le mie ricerche dei voli su Momondo

Come ho spoilerato nel precedente post, ho preso il volo per il prossimo viaggio.
Ve lo dico subito: rispetto alla mia abilità nello scovare sempre ottime soluzioni questa volta ho pagato uno sproposito perché mi sono mossa tardi.

Non ho potuto decidere le date con largo anticipo, e rispetto ai prezzi trovati a dicembre/gennaio sono arrivata a fine febbraio che le tariffe erano già lievitate.

In sintesi le mie tre fasi durante la ricerca:

venerdì 17 marzo 2017Aggiornato il:

Non sono una travel blogger (e altre futili chiacchiere)

Siamo già a metà marzo e io sono indietro, molto indietro. Sono praticamente rimasta a gennaio, la tabellina di marcia si è ingolfata e il calendario si è riempito di impegni che si accumulano senza sosta. Il tempo mi sfugge e questa volta lo ammetto, sono andata in crisi.

C'è da dire che nei momenti liberi spesso e volentieri ho sempre qualcosa da fare, e ultimamente mi ritrovo a corto di idee. Allora mi sono messa a cercare in rete consigli e pozioni magiche per cercare ispirazioni e trovare il segreto per avere una certa costanza. Ho scoperto (ma lo sapevo già) che sto sbagliando tutto. Al giorno d'oggi, se si vuole fare i fighi e dire "ho un blog" bisogna avere una linea editoriale seria, un calendario rigidissimo da rispettare, un pubblico di nicchia ma argomenti che acchiappino più persone possibili.

venerdì 3 marzo 2017Aggiornato il:

Compiegne (e Parigi)

Quando si ha poco tempo per viaggiare bisogna trovare la scusa buona e il momento giusto. Così capita che decidi di regalare un viaggio al marito e ci infili dentro compleanno, Natale e anniversario. Poi prendi una manciata di amici, una casa in Francia da invadere, e ne viene fuori un pigiama party di tre giorni in cui l'unica preoccupazione è stata quella di preparare la tavola (e che in frigo non mancasse la birra). Ci aggiungi due notti a Parigi et voilà, il viaggio è servito.

Questa è la cronaca di una gita di tre giorni a Compiegne più due notti a Parigi.